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Delia racconta in forma autobiografica il dolore indicibile di una figlia che perde prematuramente il padre; a lui è costretta a sopravvivere, e inizialmente ciò che prova, andando forse contro natura, è il rifiuto verso un destino che la costringe a rimanere in vita dopo di lui. La narrazione nasce da una poesia, scritta di getto e poi inglobata tra le pagine, rimaneggiata fino a evolvere in una cronaca di istanti: ognuno di essi racconta la malattia e, in parallelo, il percorso tortuoso della protagonista che deve suo malgrado accettare il distacco e dare corpo ai ricordi, alla storia sua più intima, per trovare un senso agli eventi che l'hanno travolta. Delia condivide il proprio viaggio dentro e attorno a un dolore che ha impiegato molto tempo ad approdare infine alla pace, alla consapevolezza che la morte, dopo un viaggio di intensità e durata variabili, forse non è altro che il ritorno a casa. Redatto in prima stesura nel 1998, La sparizione è stato riscritto e rielaborato per oltre vent'anni; delle numerose riscritture mantiene le apparenti incongruenze, gli intrecci e le sovrapposizioni che lo hanno contraddistinto.